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Gli omaggi di Insabato - 3: quel cazzotto di Walter Rossi

Dopo la rivelazione di Andrea Insabato ("Sono io il nemico che ha reso omaggio a Cossiga") ho ritirato in mezzo la storia di un suo precedente specifico. Un biglietto e un mazzetto di margherite bianche lasciati sulla lapide, per l'anniversario della morte di Walter Rossi:
"30 settembre 2006. Rispetto per il caduto. Che non si abbia più a spargere sangue tra fratelli. Per il bene comune e la concordia nazionale"
Un gesto di particolare rilievo perché, come mi ha raccontato lo stesso Andrea su Facebook, a innescare la spirale che doveva concludersi in tragedia era stato uno scontro in piazza tra lui e Walter Rossi (e infatti sarà tra gli arrestati davanti alla sezione):


  • Andrea Insabato 
    Dunque la storia è questa il killer, il compianto Luigi Lais, attivista conosciutissimo della sezione Msi Balduina, attaccatore dsi manifesti indefesso come me, ma io di lui più fesso, e sai che il vero politico come D'aLema e Cossiga vengono da queste gavette...rimasi come un fagiano ad aspettare il cazzotto in faccia del caro Walter dopo che il killer, detto così perchè piccoletto e sempre coi guanti neri aveva rotto il cazzo al compagno Ponziani che aveva chiamato il rinforzo da Piazza Igea, allora chiamavasi così, ma pure ora a dire il vero...
    venerdì alle 6.43 ·  · 
  • Andrea Insabato Dunque arriva il Walter furioso mentre killeretto si era già eclissato, io da buon fagiano inesperto e implume gli dico "e tu cazzo vuoi" davanti al cinema Balduina con la mia ragazza, fra l'altro una delle più belle ragazze di Roma e per me la più bella. Viria. Quello mi parte giustamente con una stecca, meno giustamente perchè avevo gli occhiali, la lente mi si spacca nell'occhio ed io rischio di perderlo in una maschera di sangue, con Viria che mi dava sollecita fazzoletti lacrimosi
    venerdì alle 6.50 ·  · 
  • Andrea Insabato 
    E dopo pochi giorni sempre più infervorato da quella vittoria nella piazza del nemico, salgono su per spazzarci via, c'era stato il ferimento di una donna vicino piazza Igea, il tazebao gigantesco sul muro della sezione Msi fatto dal caro Nicola Cospito in mia difesa e con l'accusa a Walter.
    Dicevo salgono per spazzarci via e chiuderci nel fuoco della sezione ma mal gliene incolse perché nonostante avessi diciotto anni ero simpatico a molti e a molti non era andata giù per niente quell'aggressione. Il caro Alessandro Alibrandi e il il non corretto Cristano Fioravanti sparano sull'orda che sale. Questa è la guerra. Ma quando ho saputo che era morto lui da un mio camerata mi dispiacque, son fatto così, una giovane vita, vent'anni, non fui contento per niente. Nel trramonto di quella sera di fine estate moriva un piccolo sole d'ideale nemico ma d'ideale, un giovane come me. Col passare degli anni provo sempre più tristezza, ghiovani messi gli uni contro gli altri dal Divide et impera dell'invasore sionamericano. No, mai più, mai più odio fra fratelli fra giovani, uniti per un nuovo futuro gagliardo, di speranza, di rinascita nazionale.


Una più approfondita riflessione sul tema dell'inimicizia politica negli anni '70 e sul rispetto tra avversari Andrea l'aveva invece sviluppata nel corso della discussione aperta sul blog di Luca Telese, Cuori neri,  da me fedelmente riportata in Fascisteria 2:
"Io ho un rispetto profondo per queste giovani vite spezzate, sia dalla parte mia che dall'altra, mantengo i miei ideali , che non rinnego ma supero, vorrei che non si versasse più il sangue".
E c'è invece chi vuole tenerlo inchiodato alla follia di un momento.  (3-continua)

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