Fini, Berlusconi e il battito della farfalla - 2/ Laganà: occhio al vecchio che avanza
Giancarlo Laganà trent'anni fa era uno dei quadri del gruppo dirigente romano di Terza posizione, espressione di una "robusta minoranza interna" (come ebbe a definirla Marcello de Angelis, che me ne tracciò un ritratto a tinte forti ma assai entusiasta) che voleva spingere l'acceleratore su un più netto distacco dall'ambiente neofascista. E' stato tra le vittime della persecuzione giudiziaria ma ha conservato il gusto della polemica politica e del pensiero senza pregiudizi. Nei giorni scorsi è intervenuto con un post interessante sulla mia pagina di facebook, sullo scontro in atto nella maggioranza di centrodestra, ma il suo contributo mi sembra offrire un interessante punto di vista sulla questione che ho appena risollevato: sul perché grandissima parte della fascisteria preferisca Berlusconi a Fini e quindi gli ho chiesto di rilanciare il suo intervento sul blog. Eccolo, senza neanche un minimo di editing, per la precarietà del collegamento mobile che ho...
in effetti c'è da chiedersi se questa crisi politica sia pilotata dai soliti noti dell'alta finanza (banche in prima fila) in soldoni l'establishment politico che dalla discesa in campo di berlusconi ha avuto inaspettatamente un controaltare.. Dal '94 il berlusca ha portato alla ribalta la media borghesia, i professionisti, la piccola imprenditoria esclusa da sempre, dal 1946 in poi, dalla gestione consociativa del potere democristiano e comunista ... No, al berlusca tutto questo non è stato mai perdonato... per carità lui ha fatto di tutto per non farsi amare e certamente gli scandali che lo coinvolgono definiscono una personalità non aliena da una brama di arricchimento personale nella gestione della cosa pubblica... ma ha tuttavia portato nel nostro stantio panorama politico, quello nato dalla gloriosa "epopea resistenziale" due elementi nuovi: il popolarismo e cioè una politica popolare (e non populista) che si rivolge in modo diretto quasi personale alla gente e in ultimo ha creato gli spazi perchè si potesse affermare una grande forza identitaria e politicamente qualificata come la Lega Nord.
Questi due fattori, al di là delle forme patologiche con le quali talora si sono manifestati, si pensi a i vari scandali economici finanziari che hanno coinvolto e coinvolgono i c.d. "uomini nuovi", per usare un termine della Roma tardo repubblicana, o le sceneggiate leghiste, chi non ricorda il carro-armato di cartone a piazza S. Marco a Venezia, hanno introdotto elementi notevoli di contraddizione del sistema soprattutto sotto il profilo culturale.
La "vulgata resistenziale" ad esempio non è più un tabù nel senso che può essere criticata, lo stesso fenomeno fascista, spesso riletto, alla luce dei moltissimi saggi usciti, guarda caso dalla casa editrice Mondatori, al di là della bocciatura sentenziata, guarda caso, da fini che improvvidamente (o con un "fine" ben preciso... anche questo lo si saprà prossimamente) lo definì il male assoluto del secolo passato, ma che invece, al di là del finiano, quanto commendevole,delegittimant e attivismo, ne esce rivalutato...
L'ultimo premio Strega ("Canale Mussolini") pone sotto i massimi riflettori della prima delle nostre manifestazioni culturali un'epoca bollata dalla "damnatio memoriae", ma invece vista per la prima volta attraverso lo sguardo normale, di una famiglia veneta, che vive speranze, entusiasmi e tensioni in un'Italia che improvvisamente diviene moderna e non è più il solo luogo delle passeggiate ottocentesche di qualche romantico inglese o tedesco...
Ditemi:ci saremmo aspettati che a vincere lo Strega a distanza di settanta anni dalla fine della guerra fosse un libro di tal fatta?
Così del pari la forza "identitaria" della lega introduce nel dibattito politico e culturale un "nuovo tema", tra argomenti tutti in qualche modo sino ad ora legati alla regolamentazione dei rapporti economici ed amministrativi tra i cittadini, che è quello eterno della "terra e del sangue", non letto ed è questa l'ulteriore novità, attraverso un vieto canovaccio nazionalista.
E poi... come non ricordare a più riprese le posizioni affermate da Tremonti così "pericolosamente" vicine, quando critica l'alta finanza ed il sistema di potere delle banche al pensiero di Pound... e guarda caso inviso, manco a dirlo, a fini...
Ci apprestiamo ora a dare l'addio all'ennesimo governo del berlusca, si voterà, si farà un governo tecnico, ma... una cosa è certa nel potere, quello vero, quello collegato alla finanza internazionale, quello che in italia ci parla attraverso giornali come la repubblica ed il corriere della sera c'è una gran voglia di restaurazione, nel senso che c'è troppo caos e troppi spazi liberi dove chi è diverso finalmente da più di un decennio inizia a muoversi meglio... la fine anticipata di questa legislatura non la vedo positivamente, mi auguro soltanto che se così dovrà essere sia la più riavvicinata possibile onde non dare modo "al vecchio che avanza" di rafforzarsi, magari attraverso la nascita di un nuovo partito democristiano o un nuovo immancabile processo giudiziario-mediatico contro il berlusca... mi dicono che sia coinvolto con gheddafi per la costruzione di una fabbrica di panettoni in libia, nel deserto della sirte... ci sono delle intercettazioni...chi sa, sarà vero ?
Giancarlo Laganà
in effetti c'è da chiedersi se questa crisi politica sia pilotata dai soliti noti dell'alta finanza (banche in prima fila) in soldoni l'establishment politico che dalla discesa in campo di berlusconi ha avuto inaspettatamente un controaltare.. Dal '94 il berlusca ha portato alla ribalta la media borghesia, i professionisti, la piccola imprenditoria esclusa da sempre, dal 1946 in poi, dalla gestione consociativa del potere democristiano e comunista ... No, al berlusca tutto questo non è stato mai perdonato... per carità lui ha fatto di tutto per non farsi amare e certamente gli scandali che lo coinvolgono definiscono una personalità non aliena da una brama di arricchimento personale nella gestione della cosa pubblica... ma ha tuttavia portato nel nostro stantio panorama politico, quello nato dalla gloriosa "epopea resistenziale" due elementi nuovi: il popolarismo e cioè una politica popolare (e non populista) che si rivolge in modo diretto quasi personale alla gente e in ultimo ha creato gli spazi perchè si potesse affermare una grande forza identitaria e politicamente qualificata come la Lega Nord.
Questi due fattori, al di là delle forme patologiche con le quali talora si sono manifestati, si pensi a i vari scandali economici finanziari che hanno coinvolto e coinvolgono i c.d. "uomini nuovi", per usare un termine della Roma tardo repubblicana, o le sceneggiate leghiste, chi non ricorda il carro-armato di cartone a piazza S. Marco a Venezia, hanno introdotto elementi notevoli di contraddizione del sistema soprattutto sotto il profilo culturale.
La "vulgata resistenziale" ad esempio non è più un tabù nel senso che può essere criticata, lo stesso fenomeno fascista, spesso riletto, alla luce dei moltissimi saggi usciti, guarda caso dalla casa editrice Mondatori, al di là della bocciatura sentenziata, guarda caso, da fini che improvvidamente (o con un "fine" ben preciso... anche questo lo si saprà prossimamente) lo definì il male assoluto del secolo passato, ma che invece, al di là del finiano, quanto commendevole,delegittimant
L'ultimo premio Strega ("Canale Mussolini") pone sotto i massimi riflettori della prima delle nostre manifestazioni culturali un'epoca bollata dalla "damnatio memoriae", ma invece vista per la prima volta attraverso lo sguardo normale, di una famiglia veneta, che vive speranze, entusiasmi e tensioni in un'Italia che improvvisamente diviene moderna e non è più il solo luogo delle passeggiate ottocentesche di qualche romantico inglese o tedesco...
Ditemi:ci saremmo aspettati che a vincere lo Strega a distanza di settanta anni dalla fine della guerra fosse un libro di tal fatta?
Così del pari la forza "identitaria" della lega introduce nel dibattito politico e culturale un "nuovo tema", tra argomenti tutti in qualche modo sino ad ora legati alla regolamentazione dei rapporti economici ed amministrativi tra i cittadini, che è quello eterno della "terra e del sangue", non letto ed è questa l'ulteriore novità, attraverso un vieto canovaccio nazionalista.
E poi... come non ricordare a più riprese le posizioni affermate da Tremonti così "pericolosamente" vicine, quando critica l'alta finanza ed il sistema di potere delle banche al pensiero di Pound... e guarda caso inviso, manco a dirlo, a fini...
Ci apprestiamo ora a dare l'addio all'ennesimo governo del berlusca, si voterà, si farà un governo tecnico, ma... una cosa è certa nel potere, quello vero, quello collegato alla finanza internazionale, quello che in italia ci parla attraverso giornali come la repubblica ed il corriere della sera c'è una gran voglia di restaurazione, nel senso che c'è troppo caos e troppi spazi liberi dove chi è diverso finalmente da più di un decennio inizia a muoversi meglio... la fine anticipata di questa legislatura non la vedo positivamente, mi auguro soltanto che se così dovrà essere sia la più riavvicinata possibile onde non dare modo "al vecchio che avanza" di rafforzarsi, magari attraverso la nascita di un nuovo partito democristiano o un nuovo immancabile processo giudiziario-mediatico contro il berlusca... mi dicono che sia coinvolto con gheddafi per la costruzione di una fabbrica di panettoni in libia, nel deserto della sirte... ci sono delle intercettazioni...chi sa, sarà vero ?
Giancarlo Laganà
L'analisi di Laganà non fa una piega, ma stà di fatto che va valutato anche attentamente l'effetto indesiderato, " lo sconquassamento" che il nostro ambiente ha dovuto subire per dare spazio e credibilità a questa linea . Trasformismo, ideologia liquida, entrismo spicciolo, caduta vertiginosa della capacità culturale, declassamento della classe poltica, perdita del territorio ( a differenza dell'etno-nazionalismo leghista ben interessato al recupero del proprio PIL ... piu' che al sangue ed al suolo ... ) ecc. ecc.
RispondiEliminaSe l'ascesa del Berlusca viene letta come una occaasione ghiotta di emancipazione e respiro della media borghesia ( un blocco sociale quindi che darebbe ragione alla sinistra ) da un lato, dall'altro va sottolineato che la Sua acsesa ha segnato, dal 1992, il declino umano, metapolitico, sociologico di cio' che si chiamava Destra Radicale, completamente fagocitata dai nuovi scenari ... Siamo in caduta libera da anni.
Quindi, per me, che ancora tengo molto in considerazione la " scienza leninistica del portare tutti i processi consunti alle estreme conseguenze " , dico : ben venga presto l'era del Post-Berlusconi !!
Vedremo se, a bocce ferme, questo ambiente , senza essere piu' fagocitato e foraggiato da Papi, potrà reggere ad un nuovo scenario di "occupazione mondialista incalzante" ... Qui si parrà la Tua Nobilitate ...
E' chiaro che senza tale scenario di crisi epocale, e la regola d'oro del "tutti a stipendio fisso" , poassiamo pure starcene comodamente a casa.
Francesco Mancinelli
il berlusconismo come movimento politico eculturale ha fagocitato ciò che resta del pensiero differente della destra radicale,ho l'impressione che attraverso berlusconi qualcuno di noi vive una forma di rivincita su quel blocco che ci ha ghettizzato ed ammazzato per anni,ma la domanda è fu vera gloria?cioè il nemico del mio nemico è un mio amico? per me no ,non lo è nel momento in questo passaggio mi obbliga a snaturare la mia essenza ,la mia weltanschaung(spero di averlo scritto bene)cosa ho io in comune con uomo che distrugge i rimasugli dello stato sociale italiano,cosa mi importa se scardina un potere consolidato a me ostile per opporne una visione della vita che a me non appartiene? cosa me ne frega della geopolitica se in campo non c'è una forza che possa sostenere delle tesi a me care?o almeno una parte alla fine è tutto puro onanismo se a quel tavolo non mi posso nemmeno avviicinare.
RispondiEliminaSe guardo hai fatti oggi intorno ame c'è il deserto ,non una forza capace di fare tendenza ,non una forza capace di comunicare con il popolo ,non una figura carismatica.
berlusconi e quando saranno le sue macerie seppeliranno un ambiente incapace .
all'estetica della morte abbiamo sostituito quella della sconfitta,dei signori che abbiamo ammirato per il gusto nel morire,sotituiremo l'ultimo dei parvenu,acclamandolo.
come possiamo acclamare un sacconi,un macellaio sociale,che appunto dalla cgil viene,scambiando l'eutanasia dello stato sociale con una sorta di blando coporativismo,ma ci rendiamo conto di quelo che dice? temo ch l'odio abbia obnubilato la mente di molti ed anche le capacità di intendere...ah ma c'è tremonti il vice presidente di aspenia italia uno che dice una cosa e ne fa un altra.
sarebbe più logico astnersi e prepararsi intellgentemente al futuro,ma qui ormai ngiocano tutti a napoleone ...senza armate.
paolo -roma
Ugo, correggo e completo quelle 2 righe che avevo gettato li' sulla tua bacheca in FB ....Grazie
RispondiEliminaFini e' la solita scatola vuota che e' sempre stato.. da vuoto rampollo di Almirante (sotto il vestito ...niente !)adesso gioca a fare il liberal dopo essersi suicidato guidando AN nel PDL....mi viene da ridere tanto e' comica la situazione ! Pur trovando degli spunti interessanti nell'analisi e nell'intervento di Lagana' non riesco invece a trovare niente di buono od entusiasmante nel fenomeno Lega.. per come ne penso io ovviamente. Forse ha a che fare con la mia eta' e la mia formazione ma non trovo nella Lega nemmeno i lati interessanti di altri movimenti etnico-regionalisti presenti in Europa mentre vi ritrovo tutti i difetti dei partiti politici italiani conditi da una grettezza tutta "padana" e da una buffoneria questa si ..tutta italiana ..alla faccia dei dirigenti celtici (sic)
Bossi e suo figlio sono ormai comici come lo sono stati esponenti di spicco della Lega ormai dimenticati (Speroni uno dei tanti..) e tanti altri in auge adesso da Zaia a Cota,impegnati nell'arraffare anch'essi tutto il possibile o impegnati in impresentabili cause come quella delle quote latte !
Trovo Tremonti l'unica personalita' interessante di una categoria superiore a tutti gli altri incluso i forzaitalioti e gli ex colonnelli di AN.
Il Berlusca poteva invece innescare un grande cambiamento ma ha sprecato tutte le occasioni...il favorire smaccatamente il suo personale interesse e la sua passione per gli yesmen ne hanno fatto ormai una macchietta magari popolare tra gli italiani (che non sono mai stati famosi per il loro anticonformismo e pronti ad aiutare sempre il piu' forte...) ma per me e per tanti altri ex dell'area ne hanno fatto una figura insopportabile pur avendolo appoggiato all'inizio, forse per gratitudine ?(ci ha rimesso in gioco...anche se noi ci siamo subito affrettati a rinnegare tutto e di piu'...per piacere di piu'...piu' realisti del Re )
Per cui assisto a questo "showdown" tra Fini e Berlusca nella piu' completa indifferenza , ma trovo ridicoli gli epiteti di traditore indirizzati a Fini....ma quale Duce avrebbe tradito ??? E chi gli da' del traditore dimostra in effetti di soffrire di questo supposto tradimento...quasi che un uomo di grande statura morale e politica li abbia resi orfani :)D
Ma de che stamo a parla' ??
Saluti
Stefano Orlandini
Vi siete lasciati sfuggire poi un altra riflessioni sul Berlusca, che ai nostri occhi non può sfuggire...il suo governo è il più filo sionista che mai sia stato in carica nel dopo guerra. Ci fa rimpiangere Moro, Craxi, la politica di amicizia con i paesi arabi del medio oriente,della scomparsa democrazia cristiana, (il colonnello Giovanone dei servizi segreti a Beirut) chiave di volta e interpretativa della strategia della tensione (Ustica stazione di Bologna ecc.ecc.). Poi è imperdonabile il suo servilismo nei confronti degli USA, il continuo mandare truppe militari italiane a combattere una guerra israelo-americana!Indimenticabile la scena disgustosa, al senato americano quando il suo servilismo venne premiato con una medaglia del congresso statunitense, voluta dal suo complice Bush!Si salva solo con Gheddafi, assieme al Presidente dell'Iran,al quale noi tutti, ad entrambi auguriamo lunga vita!Il Berlusca è stato capace di inventarsi una storiella e cioè quella che suo padre da bambino, lo portò in un cimitero militare americano a rendere omaggio ai ragazzi americani, morti per la nostra libertà. E' noto che a Milano non esistono cimiteri militari americani! Di Fini possiamo dire solo che è vomitevole; la fine è iniziata, Elisabetta Tulliani, lo porterà (con i suoi familiari) alla rovina. Era ora!
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