Emanuele Campanile ancora contro Sofri e Lotta Continua
L'antipatia è un brutto sentimento. Ed è ancora peggio il ri-sentimento. Una passione triste. Di cui è affetto Emanuele Campanile, il fratello di Vittorio, lo zio di Alceste. Tirato per i capelli, con una pazienza degna di migliore causa, Adriano Sofri, che è uomo assai antipatico e capace di suscitare grandi risentimenti, ha risposto a tutte le questioni che gli sono state poste sul grumo avvelenato della vicenda di Alceste Campanile. Trovando comunque il modo di consegnarci parole di grande tenerezza per la vittima.
Io, al di là di una immeritata fama da napoletano cazzimoso, sono una persona semplice e sentimentale. E continuo a pensare che un dolore condiviso dovrebbe affratellare. E invece sulle tombe la gente finisce di accoltellarsi alla schiena. Così è stato per Emanuele Campanile che non solo non si è ritenuto soddisfatto delle risposte di Sofri ma ha ritenuto di dover replicare in una lettera in cui usa termini assai duri e brutali. Email che io pubblico per rispetto delle regole che mi sono dato e continuo a rispettare anche se non ne condivido nel merito una sola parola
Adriano Sofri e' un fallito e lo sa. Un pallone gonfiato, tutto spocchia e mal celata rabbia. Nei suoi due interventi su questo blog, senza provocazione alcuna, ha scritto cose gratuite, inique ed ingiuriose su mio fratello Vittorio, facile preda, inerme perche' gia' morto. Cose per nulla attinenti a l'Italicus e le dichiarazioni di Tuti, indegne di qualsiasi persona rispettabile.
Ha scritto che "nell'assassinio di Alceste cose torbide ce ne furono ben troppe". Quindi Adriano Sofri sa. Ma non ha mai dato ascolto all'accorato appello rivolto nel '79 dal suo amico e luogotenente Marco Boato: "Chi sa parli: l'omerta' non ha niente a che fare con il comunismo". Col suo silenzio Adriano Sofri ha confermato che l'omerta' comunista non e' diversa dall'omerta' mafiosa.
Scrisse pure che se sapesse i nomi degli assassini di Alceste non li direbbe. Idem per gli assassini di Calabresi. Lo documenta questo dialogo tra Giampiero Mughini e Sofri:
"Quello di non consegnare qualcuno alla detenzione e' un criterio che applicherei sempre e comunque.
E dunque agli eventuali assassini di Calabresi, ove tu ne conoscessi i nomi?
Certo, anche a loro.
Vuoi comunque dire che non faresti il nome di Klaus Barbie, per dire di un boia dall'altra parte?
Penso di no. Per umilta', perche' non mi arrogo questo potere.
Bada a quel che dici, Adriano, perche' l'umilta' non e' mai stata tra le tue virtu'.
Lo so bene" (G. Mughini: Gli anni della peggio gioventu', pagg 142-143)
Perche' Adriano Sofri non ha la coscienza civica e morale dell'uomo comune.Ha una morale tutta sua, come ha spiegato, che non consente al suo super-ego di fare il delatore.
A lui si addicono le parole di Virgilio: "Non ragioniam di lor ma guarda e passa" (Dante, Inferno,cap III, vv 51-53).
Si, mio nipote Alceste era un ragazzo meraviglioso e per questo fu ucciso.Deluso da Sofri e la sua Lotta Continua, due giorni prima del suo omicidio confido' all'amico Michele Moramarco durante un comizio in piazza Prampolini che stava per lasciare Lotta continua per avervi riscontrato "l'assoluta mancanza di ogni valore umano" (Giampaolo Pansa, Il mistero di Alceste, Laterza 1979).
Veritas veritatum! Sofri, medita....Amen
Emanuele Campanile
Io, al di là di una immeritata fama da napoletano cazzimoso, sono una persona semplice e sentimentale. E continuo a pensare che un dolore condiviso dovrebbe affratellare. E invece sulle tombe la gente finisce di accoltellarsi alla schiena. Così è stato per Emanuele Campanile che non solo non si è ritenuto soddisfatto delle risposte di Sofri ma ha ritenuto di dover replicare in una lettera in cui usa termini assai duri e brutali. Email che io pubblico per rispetto delle regole che mi sono dato e continuo a rispettare anche se non ne condivido nel merito una sola parola
Adriano Sofri e' un fallito e lo sa. Un pallone gonfiato, tutto spocchia e mal celata rabbia. Nei suoi due interventi su questo blog, senza provocazione alcuna, ha scritto cose gratuite, inique ed ingiuriose su mio fratello Vittorio, facile preda, inerme perche' gia' morto. Cose per nulla attinenti a l'Italicus e le dichiarazioni di Tuti, indegne di qualsiasi persona rispettabile.
Ha scritto che "nell'assassinio di Alceste cose torbide ce ne furono ben troppe". Quindi Adriano Sofri sa. Ma non ha mai dato ascolto all'accorato appello rivolto nel '79 dal suo amico e luogotenente Marco Boato: "Chi sa parli: l'omerta' non ha niente a che fare con il comunismo". Col suo silenzio Adriano Sofri ha confermato che l'omerta' comunista non e' diversa dall'omerta' mafiosa.
Scrisse pure che se sapesse i nomi degli assassini di Alceste non li direbbe. Idem per gli assassini di Calabresi. Lo documenta questo dialogo tra Giampiero Mughini e Sofri:
"Quello di non consegnare qualcuno alla detenzione e' un criterio che applicherei sempre e comunque.
E dunque agli eventuali assassini di Calabresi, ove tu ne conoscessi i nomi?
Certo, anche a loro.
Vuoi comunque dire che non faresti il nome di Klaus Barbie, per dire di un boia dall'altra parte?
Penso di no. Per umilta', perche' non mi arrogo questo potere.
Bada a quel che dici, Adriano, perche' l'umilta' non e' mai stata tra le tue virtu'.
Lo so bene" (G. Mughini: Gli anni della peggio gioventu', pagg 142-143)
Perche' Adriano Sofri non ha la coscienza civica e morale dell'uomo comune.Ha una morale tutta sua, come ha spiegato, che non consente al suo super-ego di fare il delatore.
A lui si addicono le parole di Virgilio: "Non ragioniam di lor ma guarda e passa" (Dante, Inferno,cap III, vv 51-53).
Si, mio nipote Alceste era un ragazzo meraviglioso e per questo fu ucciso.Deluso da Sofri e la sua Lotta Continua, due giorni prima del suo omicidio confido' all'amico Michele Moramarco durante un comizio in piazza Prampolini che stava per lasciare Lotta continua per avervi riscontrato "l'assoluta mancanza di ogni valore umano" (Giampaolo Pansa, Il mistero di Alceste, Laterza 1979).
Veritas veritatum! Sofri, medita....Amen
Emanuele Campanile
Sottoscrivo e approvo quanto scritto dallo zio del povero Alceste, che ancora a distanza di decenni, non ha avuto giustizia e i suoi assassini materiali e morali (ci furono anche quelli) sono e restano impuniti.Voglio ricordare che subito dopo l'omicidio fu preso di mira un noto esponente della militanza della destra estrema di Parma, Donatello Ballabeni. Per sua fortuna fu scagionato da testimoni a suo favore;tentarono di incastralo con l'ennesima montatura su una presunta "Legione Europa" che aveva rivendicato l'assassinio, poi la montatura fu ripresa ricordando che era stato distribuito un volantino nel quale veniva ricordata l'adesione del giovane Alceste alla Giovane Italia, organizzazione giovanile del MSI. Il solito copione, le stragi, gli assassini sono sempre e solo i fascisti a perpetrarle.In realtà anche in questo caso fu la bestia rossa a sopprimere il giovane Alceste, che era troppo onesto e pulito,per rimanere al servizio dei lottatori continui.Non ci si vuole rendere conto, che l'"intossicazione" pubblica delle coscienze, la turlupinatura di intere generazioni di giovani in buona fede, tra cui il povero Alceste, venne perseguita da un piccolo e ristretto gruppo di autentici criminali, che al giorno d'oggi godono una serie infinita di privilegi, da parte della società borghese, che in gioventù fingevano di voler abbattere!Che Dio gli stramaledica!
RispondiEliminaio pero' da militante dell'altra parte ( quindi della Destra Radicale)torno a ribadire che NOn possiamo esprimerci su fatti di cui NOn sappiamo un'oggettiva e assoluta verita. C'e' un reo confesso, Andrea Bellini.......il punto e' : e' credibile..... si o no???. visti i precedenti forse NO, ma per il resto NOn giudichiamo. Ho sentito di dire la mia su Bologna perche' li e' evidente che NOn esistono prove (...e per condannare le persone ci vogliono PROVE....ripeto PROVE!!) e persino gli indizi erano assai labili e contradditori. NOn parliamo poi del teste principale d'accusa: falsario di professione, rilasciato dopo le dichiarazioni, smentito dai suoi stessi familiari, per nNOn parlare delle date della famosa richiesta di documenti continuamente modificate e aggiornate in continuazione. Per questo me l'ero presa cosi' tanto con quei due giornalisti progressisti. Ma su questo caso NOn abbiamo assolutamente nessuna prova, ne' in un senso ne' in un altro.
RispondiEliminaL'assoluzione a priori perche' " e' nostro, va difeso a tutti i costi" non mi sta bene. Questo riguarda anche la nostra area politica caro Ephinauis perche' al 100% al momento su questo fatto, come su altri, NOn possiamo dire nulla.
Mi sono permesso ripeto solo su Bologna perche' ho notato anche una contraddizione gigantesca da parte della "magistratura": il reato di strage e' imprescrittibile e la cui condanna definitiva porta dritto dritto all'ergastolo senza nessun tipo di sconto ............cosi' ci fanno allora Fioravanti e la Mabro liberi??......Ripeto, ecco in questo caso e' semplice la cosa: NOn ci credono nemmeno i magistrati siano stati loro, altrimenti starebbero dentro.
Come avevo gia' precedentemente affermato in altro post.
Agostino
Agostino stai sbagliando clamorosamente; io ho parlato della vergognosa persecuzione giudiziaria contro un militante di estrema destra Donatello Ballabeni innocente, al quale si voleva a tutti i costi addossare l'omicidio di Alcide.Quando il mostruoso meccanismo implose scagionandolo, i veri assassini, avranno masticato veleno. Il compianto avvocato Fragalà,(parlamentare AN) aveva indicato una pista alternativa a quella fascista (la solita solfa)...poi come il mago estrae il coniglio dal cilindro, è comparso Bellini, del quale non so nulla e non mi sono assolutamente espresso in relazione alla sua presunta responsabilità. Faccio notare che come per la strage di Bologna, anche per l'omicidio di Alceste fu subito seguita la pista neofascista; concludo ricordando che anche per Pasolini, la non compianta, Oriana Fallaci, sosteneva che non era stato Pino la rana...ma indovina, Agostino, chi era stato?I fascisti che diamine! .
RispondiEliminasi, si lo so di Pasolini ma carissimo io mi esprimevo proprio su Andrea Bellini che e' ricondubile al momento molto approssimativamente alla cosidetta "area neofascista" ( anche se io personalmente preferirei NOn aver nulla a che fare ne' con questo Bellini ne' con molti altri che si definiscono tali..., detto per inciso....), quindi in verita' avevo capito benissimo invece. Proprio su di lui mi sono sempre affermato ( e questo gia' in precedenti post tra l'altro....) : tu puoi dire con Assoluta certezza che NON sia stato lui dato che e' reo confesso???....NOn puoi farlo ovviamente. Qualcuno di estrema sinistra ed ex lottacontinuista puo' al contrario dire che questo Andrea Bellini e' persona assolutamente credibile e non abbia alcun interesse a mentire ?? Nemmeno lui, puo' farlo e dirlo!!, perche' tal soggeto e' come dice Ugo, persona ambigua e assai poco autentica. Semplicemente Non sappiamo. Cosi' come su Piazza Fontana NOn possiamo dire con certezza " Nessuno dei nostri puo' essre mai stato" e viceversa gli altri dire " Valpreda NOn si tocca , e' innocente, guai chi lo tocca!)NOi sappiamo che persino Le Brigate rosse trovarono e confermarono nei processi di riscontri per dire che il bombarolo era effetivamente Valpreda cosi' come l'alibi da lui fornito ( la famosa giornata passata in malattia dalla zia...) non e' stata mai verificata e persino' la zia si contradisse piu' volte. Allo stesso modo sappiamo che il modo in cui fu dentificato ha dell'incredibile: un identikit gia' pronto, senza nemmeno un confronto!!!. questo per dire , caro amico ( se posso definirti tale) che quando NOn si hanno elementi sicuri, convergenti e verificati simultaneamente da diversi testimoni sarebbe meglio NOn esprimersi con formule di condanna o assoluzione definitiva. e questo come suol dirsi,.....a prescindere!!
RispondiEliminaAgostino
Giusta osservazione su Bellini che condivido; per scagionare gli elementi di sospetto sui compagni, il Bellini è come il caccio sui maccheroni. Hai citato giustamente una altra "mucca sacra" della sinistra Valpreda; guai a chi lo tocca, nonostante la contro inchiesta delle Brigate Rosse affermasse la sua responsabilità per la strage della BNA, nonostante l'assoluzione per lui per insufficienza di prove con la condanna delle zie spergiure; nonostante il riconoscimento che il Valpreda era a Roma all'Ambra Jovinelli, il giorno dopo la strage (anche da parte del marito della ballerina notoriamente di sinistra Carla Fracci) e non inchiodato a letto febbricitante.Sì io affermo che da parte della magistratura, degli organi di polizia, dei mass-media in generale(che poi fabbricano la cosiddetta opinione pubblica)vale il dogma di fede:"la violenza è fascista, un compagno non può averlo fatto". Gli assassini veri di Alceste possono (purtroppo) dormire sonni tranquilli
RispondiEliminaAnche io ho fortissimi dubbi sulla colpevolezza di Bellini ma sono certo che Alceste non è stato ucciso dai compagni di Lotta Continua ...
RispondiEliminaComunque per ricordare Alceste: http://alceste.b-com.it/index.php
.......perfetto vedo che ci siamo intesi. Allo stesso modo pero' caro Ephinius io al 100% non me la sento di dire "Certamente NON e' stato Andrea Bellini" e per Valpreda dire " Certamente e' stato lui, e' sicuro", sopratutto per come si e' arrivati a presentare l'identikit al tassita (una modalita' da dittature sudamericane o da Soviet stalinista se vogliamo). Certo che in effeti vi sono tanti indizi che porterebbero a lui e forniti addirittura da gente gravitante nell'orbita dell'estreama sinistra (che avrebbe invece l'interesse opposto......!)ma ripeto in assenza di prove certe e sopratutto indizi CONVERGENTI ...e al momento NON ci sono in entrambe le versioni assolutorie e di colpevolezza sia per Bellini ( che seppur reo confesso pare abbia mentito diverse altre volte e scontava gia' una forte pena per altri due omicidi a quanto dice Ugo.....) che per Valpreda (...mi scuso se ho introdotto l'argomento....pace all'anima sua..)io personalmente preferirei NON esprimere un giudizio definitivo da un punto di vista giuridico e quindi processuale.
RispondiEliminaAgostino
Io ho invece alta considerazione della serietà delle brigate rosse, pur essendo degli assassini, sempre persone serie erano,ma soprattutto credo nella loro contro inchiesta svolta, sulla strage della BNA, dalla quale si evinceva che colui il quale depose l'ordigno era stato proprio l'anarchico, probabilmente turlupinato da altri. Molto meno per i "fontanologhi" "pistaroli neri" (trai quali spicca Sofri) tutti protesi a trasformare l'ex ballerino fallito, pregiudicato per rapina a mano armata, detestato da Pinelli, in una "mucca sacra" della nostra storia recente.
RispondiEliminaSulla controinchiesta hai perfettamente ragione. vi si legge che l'esecutore era proprio lui. Aggiungo inoltre che il suo inziale avvocato difensore ( che poi rifiuto' le sue difese) ammise testualmente che " NoN si poteva escludere fosse lui, a priori" Dunque darlo innocente per partito preso ( e lo disse il suo avvocato difensore) e' un'ipotesi sbagliata. Il punto e' che i veri mandanti fossero altri e secondo Vincenzo Vinciguerra che quei tempi li conosce benissimo, pare che Valpreda non fosse proprio anarchico anarchico, ma l'ennesimo arnese in mano ai servizi segreti ai quali vi era legato a doppio filo. Per una lettura del suo articolo in proposito ti consiglio visitare il suo blog in internet. www.marilenagrill.org.
RispondiEliminaBuona lettura, Vi troverai degli spunti interessanti.
NOn ne condivido in toto tutte le sue supposizioni, ma a ben guardare un buon 50% (...a essere magnanimi....) si e' rivelato poi vero.
Agostino