Dossier Il Fondo, 2 agosto: le piste alternative sono vaghe sul terreno giudiziario
Il Fondo, il settimanale di Miro Renzaglia, ha pubblicato ieri, per il supplemento del giovedì un dossier sulla strage di Bologna. Ieri ho pubblicato l'intervista ad Antonella Beccaria, autrice con Riccardo Lenzi del volume "Schegge contro la democrazia" che abbiamo presentato nei giorni scorsi, nel nostro dossier 2 agosto. Stasera con Antonella ci confronteremo, nel corso della manifestazione "Anni ribelli" a Brienza (Potenza) sulla strategia della tensione e i depistaggi. E quindi nel rimandarvi al dossier completo vi ripropongono il testo della mia intervista.
Forse per la prima volta in assoluto, quest'anno, nel trentennale della strage di Bologna, abbiamo assistito non solo all'assenza del governo alle celebrazioni ma ad un insieme di richieste di riaprire le indagini. La strage fascista sembra convincere sempre di meno. Cosa ne pensi?
A me non mi ha convinta mai. E’ positivo il dato politico che si allarghi il fronte di chi non è soddisfatto del giudizio definitivo (anche un colpevolista come Mastelloni evoca una nuova categoria criminale: la strage in appalto e riesuma i mandanti senza prendersi la briga di individuare gli intermediari). Ma sul terreno giudiziario siamo assolutamente nel vago, su semplici ipotesi di lavoro.
Ha preso forma una “pista internazionale” sostenuta dal libro “Intrigo internazionale” edito in primavera, scritto dal giudice Priore (che indagò su Ustica, Moro, Alì Agca) e da Giovanni Fasanella già autore de “Il misterioso intermediario”: è credibile?
Condivido, in linea di massima, l’impianto del ragionamento di Priore e Fasanella, anche se sono scettico sul ruolo assegnato all’Autonomia ma non mi pare che si possa parlare di una pista investigativa capace di produrre risultati sul piano giudiziario.
A quello della strage fascista si è opposto un nuovo teorema, messo in rilievo sul quotidiano “Il Tempo”: quello della strage palestinese con supporto del terrorismo di sinistra e del blocco dell'est. E' credibile?
Sulla base degli elementi prodotti, no. Kram che consegna il documento autentico in albergo ed è seguito passo passo nel suo soggiorno italiano mi lascia assai perplesso. Così anche la tempistica rispetto alla vicenda del lanciagranata del FPLP sequestrato a Ortona a fine 79 con l’arresto del fiduciario del gruppo e del leader di via dei Volsci.
Si può ipotizzare che si sia giunti agli opposti estremismi anche nella gestione storica delle stragi opponendo tifosi ciechi delle piste nere a tifosi ciechi delle piste rosse? Un bipolarismo forcaiolo che non aiuti ad imboccare in nessun caso la via della verità?
La tendenza a ragionare per schemi e logiche di fazione è un male corrente ma su questo terreno mi pare che qualcosa si muova anche nel colpevolismo di sinistra. Che dopo essersi accontentato per anni della condanna e aver esplicitamente teorizzato che comunque non c’era motivo di difendere i fascisti da un’accusa debole e contraddittoria, oggi comincia a porsi il problema di una giustizia quantomeno incompiuta.
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