Viaggio nella musica alternativa/7 - Zpm per Ramelli
La settima tappa del viaggio nella musica non conforme, proposto da Cristina Di Giorgi, in occasione dell'uscita del libro suo e di Ippolito E. Ferrario "Il nostro canto libero" sulla musica non conforme degli anni '70 (Castelvecchi 20101) è dedicata agli Zpm, band musicale che prende la sigla dai nomi dei tre militanti veronesi che la compongono, Zeno, Paolo e Mario. La canzone scelta è "Dedicata a Sergio Ramelli"
Nel canzoniere della musica alternativa cospicuo è il numero dei brani dedicati ai "cuori neri" infranti in quegli anni: da Sergio Ramelli ad Alberto Giaquinto, canzoni che abbiamo già presentato. Ma ci sono anche quelle notissime per Nanni de Angelis (Piccolo Attila, Nanni è partito) e Mikis Mantakas (Io non scordo).
dalla testimonianza di Paolo Scaravelli:
«Avevo vent’ anni e, allora come oggi, ho sempre pensato che la musica abbia in sé il potere straordinario di trasmettere emozioni più di ogni altra cosa. Non so perché, ma un suono, una nota, una melodia è molto più evocativa di qualsiasi immagine e di qualsiasi parola. Infatti, a ben vedere, il segreto della poetica credo risieda proprio nel fatto che alcuni uomini straordinari riescono, a volte, a far diventare le parole stesse una musica. Insomma non c’è niente da fare, la musica va diritta allo stomaco e il suo ritmo, la sua melodia si fa largo nel cuore più di ogni altra cosa; e ciò accade specialmente se sei giovane, come se viscere, timpani e cuore fossero un tutt’uno, organi direttamente in comunicazione tra loro.»
Nel canzoniere della musica alternativa cospicuo è il numero dei brani dedicati ai "cuori neri" infranti in quegli anni: da Sergio Ramelli ad Alberto Giaquinto, canzoni che abbiamo già presentato. Ma ci sono anche quelle notissime per Nanni de Angelis (Piccolo Attila, Nanni è partito) e Mikis Mantakas (Io non scordo).
dalla testimonianza di Paolo Scaravelli:
«Avevo vent’ anni e, allora come oggi, ho sempre pensato che la musica abbia in sé il potere straordinario di trasmettere emozioni più di ogni altra cosa. Non so perché, ma un suono, una nota, una melodia è molto più evocativa di qualsiasi immagine e di qualsiasi parola. Infatti, a ben vedere, il segreto della poetica credo risieda proprio nel fatto che alcuni uomini straordinari riescono, a volte, a far diventare le parole stesse una musica. Insomma non c’è niente da fare, la musica va diritta allo stomaco e il suo ritmo, la sua melodia si fa largo nel cuore più di ogni altra cosa; e ciò accade specialmente se sei giovane, come se viscere, timpani e cuore fossero un tutt’uno, organi direttamente in comunicazione tra loro.»
Nessun commento: