Sbirro a chi?
Da incendiario a pompiere. Succede a molti. E' successo anche a Fabio Granata (non al suo capo: Gianfranco Fini diventa neofascista perché non gli fanno vedere il film "I berretti verdi" ...), oggi sotto tiro perché, da siciliano impegnato sul fronte antimafia si incazza con il suo compagno di partito (e già coordinatore del dipartimento giustizia di An) Alfredo Mantovano per la scorta negata al pentito Spatuzza. Uno che i siciliani "intisi" chiamano infame.
Gliene hanno dette di tutti colori, soprattutto un altro dirigente siciliano del suo partito (e già coordinatore nazionale di An): per il catanese La Russa il siracusano Granata dovrebbe chiedere scusa e tornare a casa. Ma lui non cede anzi sfila il rosario di tutti i cedimenti sul fronte della lotta intransigente alla criminalità (dalle norme antintercettazioni agli applausi a Dell'Utri che esalta l'eroe Mangano).
Da dirigente del Fronte della Gioventù non la pensava così. Tanto da scrivere alla rivista che accusava i giovani missini di essere "Sbirri, figli di sbirri" per un paio di scritte murarie con la celtica che esaltavano la Digos una secca smentita:
"Noi non crediamo che alcun militante del Fronte che abbia vissuto le esperienze pluriennali, di un ambiente in crescita ed in movimento, possa uscire la notte a ringraziare polizia o carabinieri; se poi qualcuno l’ha fatto, la stupidità e l’inutilità ricade esclusivamente sul suo gesto e non sull’intero movimento. La nostra immagine esterna è sufficientemente solida, ed a crearla sono stati i nostri Riferimenti culturali, le nostre prese di posizione sulla carcerazione preventiva, in politica estera, sulla…(quale testimonianza migliore degli articoli su Linus o delle varie incursioni di quotidiani e settimanali nel nostro “ambiente”?)".
Purtroppo per lui i siciliani hanno memoria infinita e così dal fondo degli archivi di quella rivista (Heliodromos, Contributi per il fronte della tradizione, organo di un gruppo di ispirazione dottrinaria guenoniana) che con qualche interruzione pur continua ad uscire da trent'anni, quella lettera rispunta nell'homepage del sito a ricordarci che nessuno è perfetto.
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