Sto lavorando da giorni alla ricostruzione del "segreto della strage di Brescia", ovvero le dicerie sul colpevole che girano da 35 anni nell'ambiente dei detenuti politici fascisti. Avevo annunciato per ieri sera o stamattina un'altra puntata, dedicata finalmente al merito delle rivelazioni di Fabrizio Zani, quando mi sono imbattuto, grazie a Eugenio Papetti, nel gruppo di Facebook, Processo di Brescia per la strage del 28 maggio 1974, che con passione degna di maggior risalto diffonde notizie sul procedimento in corso tra la totale distrazione dei media nazionali. Ho avuto modo di imbattermi nella deposizione di Zani, che contiene molte cose, e tutte interessanti. Diffusa da Radio radicale, a cui andrebbe eretto un monumento per lo straordinario ruolo di servizio pubblico e civile che svolge. E così ho deciso di rimandare la scrittura e di segnalarvi la preziosa testimonianza, che stimola numerose riflessioni e osservazioni. Il cerchio si allarga. Spero di non affondarci.
Caro Tassinari, a proposito delle bombe di Savona (di cui Le ho già chiesto in un post di qualche giorno fa): le risulta che Zani abbia confessato di aver messo la prima bomba, davanti alla casa savonese di un parlamentare, a inizio maggio del '74? A me non risulta, eppure in un sito, qualche tempo fa, lo davano per certo. Cordialmente, Piero Ariosto
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