Sono tra i più convinti sostenitori dell'ipotesi che il fenomeno neofascista, per come l'abbiamo conosciuto in 60 e più anni di storia repubblicana, è ormai una realtà residuale. Per il convergere di spinte macro (la processione degli equinozi geopolitici, con lo spostamento dell'asse dello scontro dalla polarizzazione Est-Ovest a quella Sud-Nord) e micro (il dinamismo e la capacità di fagocitare quel che restava dell'area da parte delle nuove destre: quella populista-leghista e quella cesarista-berlusconiana).
Senza dare enfasi a realtà di piccole dimensioni, occorre però registrare che, dopo anni di frantumazione, si ripetono tentativi di riaggregazione. Dopo quello intorno al nucleo irriducibilista romano di Militia, con l'arbitro che fischia immediatamente prima della partita, è ora la volta dell'area socialista nazionale che esprime la sua personalità più nota nella figura di Paolo Signorelli. Un'aggregazione dai forti connotati antisionisti ma che non giunge all'ossessione giudeofobica dei miliziani.
Nei giorni scorsi, all'Isola Farnese, si sono riuniti alcuni gruppi (Laboratorio Politico “Forza Uomo”, Centro Studi Socialismo Nazionale, Associazione Culturale “Generoso Simeone”, Centro Studi Arco e Clava, Centro Studi Cursus Honorum,
Circolo Culturale Clemente Graziani)che hanno dato vita a una Confederatio che ha così definito le sue modalità aggregative:
1) Le autonomie operative delle diverse associazioni si identificano a Comunità di Popolo in rappresentanza delle categorie nazionali NON GARANTITE dalla partitocrazia.
2) Le autonomie convergono periodicamente, e su fatti d’attualità contingente, in comunicati ufficiali di espressione comunitaria ed in azioni pubbliche di manifestazione del loro pensiero…
3) Gli elementi essenziali che identificano la CONFEDERATIO sono stati individuati nei seguenti punti strategici:
- sovranità monetaria, militare, politica ed economica dell’Evropa,
- lotta alla ideologia economicista,
- alternativa di Democrazia Partecipativa contro ogni assemblearismo partitocratico,
- riconoscimento delle Identità Popolari.
La verifica di eventuali convergenze con altre realtà è subordinata alla condivisione dei punti espressi e verrà valutata dal Direttivo.
Sin da ora è confermato che in ogni caso NON verranno poste pregiudiziali così come NON ne verranno accettate.
Nel primo manifesto unitario (vedi la foto), firmato da Signorelli, il professore lancia i suoi strali contro i "volti disfatti" di "uomini giudaicamente in carriera" perché sono "brutti" (mi sembra evidente il riferimento ad Alemanno e alla sua corte). E la centralità estetica del nuovo movimentismo sembra sorprendentemente richiamare uno dei temi forti dei "fascisti del terzo millennio" di Casa Pound, impressione rafforzata dalla decisione di prendere le distanze da ogni "fascisteria residuale e terminale" (quest'ultima è la categoria usata da Adinolfi, il pensatore a loro più vicino) per liquidare i residui del gruppettarismo di destra). Ma il mio è solo un esercizio filologico: già trent'anni fa, quando le spinte unitarie potevano trovare qualche maggior fondamento reale, durò lo spazio di un mattino l'annusamento tra "Costruiamo l'azione" di Signorelli e c. e "Terza posizione" di Adinolfi, Fiore e Dimitri.
"Arco e clava" mi sembra la definizione giusta :-)) A quanto il "Collettivo Trogloditi"?
RispondiEliminaArco e Clava, per chi non lo sapesse, è una citazione dell'opera di Evola, ed è un buon blog, per quanto un po' di sinistra per i miei gusti.
RispondiEliminaLei, sig. Tassinari, pensa che la corrente socialista nazionale riesca a formare un terzo polo vitale dell'Area, dopo Casa Pound e Forza Nuova?
No, penso che sia una realtà di piccoli numeri, un fermento destinato a rimanere tale, anche perché ho un giudizio pessimistico sulle possibilità dei movimenti antagonisti di riconquistare una dimensione di massa.
RispondiEliminaDel resto la stessa Casa Pound, con la mobilitazione nazionale che ha goduto di una straordinaria cassa di risonanza mediatica per il riflesso condizionato dell'antifascisteria, ha dimostrato che su questo terreno ha ridotte capacità di mobilitazione...
@brunello: NOMEN OMEN
RispondiElimina@andrea: ci proviamo...ma dobbiamo creare Uomini Nuovi...lavoro molto duro
a me non pare che siano piccole realta' antagoniste visto il fiorire di libri sul neofascismo e il risalto mediatico ogni volta che forza nuova o casapound scendono in piazza..
RispondiEliminasono pochi i voti fino ad ora che producono se scendono alle elezioni (vedi forzanuova che per ora prende misere percentuali..per ora ) ma condizionano in modo enorme la politica nazionale e giovanile
Caro Ugo, archiviata la pratica "Italia-calcio" ti ricorderò il tuo impegno preso a tornare sull'appuntamento nazionale di Pomigliano.
RispondiEliminaUn abbraccio
Enzo Sca
Ciao Ugo...sono arrivato anch'io sul tuo blog, sono curioso quindi ti seguo.
RispondiEliminaBuone cose !!
Stefano (Bistecca)