Casa Pound non fa Festa a Matera
Questa è la risposta del coordinatore materano di CasaPound all'articolo di Venerdì 11 giugno 2010 a firma di Nunzio Festa su cui ero intervenuto anche io sabato scorso
Il copione, puntuale, si ripete anche a Matera come in tutta Italia. Era da qualche settimana che aspettavamo l'inizio di una campagna contro la nostra associazione ed ecco che dalle colonne del 'Quotidiano della Basilicata' i soloni dell'antifascismo dattiloscritto hanno dato fiato alle trombe.
Il copione, puntuale, si ripete anche a Matera come in tutta Italia. Era da qualche settimana che aspettavamo l'inizio di una campagna contro la nostra associazione ed ecco che dalle colonne del 'Quotidiano della Basilicata' i soloni dell'antifascismo dattiloscritto hanno dato fiato alle trombe.
Capita così che un sedicente autore e poeta si erga a maestro non solo per rigurgitare sulla carta stampata il suo odio verso di noi, farcendo il tutto con inesattezze e diffamazioni, ma anche per impartire lezioni a uno scrittore dalla lunga esperienza politica e culturale come Ugo Tassinari, 'colpevole' di non accettare imposizioni ideologiche e di essere sempre pronto a confrontarsi liberamente con tutti.
Ci siamo chiesti se fosse il caso di rispondere a un rivoluzionario da tastiera che, dimostrando scarsa preparazione storica e giornalistica, arriva ad affermare che il Partito Nazionale Fascista è nato dopo la Carta di Verona, che invece ha visto la luce proprio nel 1943 dopo la fine del Regime e prima della nascita della Repubblica Sociale Italiana.
Però le accuse mosse alla nostra associazione non possono non avere una risposta, per correttezza verso quegli oltre duemila tesserati sparsi per l'Italia e per tutti coloro che dimostrano apprezzamento nei nostri confronti pur non condividendo le nostre idee e che potrebbero rimanere fuorviati dalle affermazioni comparse venerdì scorso sul 'Quotidiano'. Andiamo quindi con ordine. Qualche settimana fa, durante un'azione di riqualificazione di un'area verde per bambini nel quartiere di Agna le Piane a Matera, abbiamo ricevuto una visita da parte di alcuni ragazzi della Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani. Nei primi istanti la situazione si è presentata abbastanza tesa ma, trovandoci di fronte dei nostri coetanei, abbiamo compiuto il gesto più distensivo che ci sia venuto in mente: tendere la mano. Gesto immediatamente ricambiato e che ha dato vita a una collaborazione per portare a termine il lavoro insieme mettendo da parte simboli e differenze ideologiche. Successivamente però i ragazzi che hanno collaborato con noi sono stati oggetto di un fuoco incrociato da parte dei Giovani Comunisti di Rifondazione e di alcuni collettivi.
Una querelle dalla quale abbiamo preferito tenerci fuori ma che non è sfuggita a Vincenzo Maida che l'ha portata all'attenzione di tutti con un articolo sul 'Quotidiano della Basilicata' di domenica 6 giugno.
Le posizioni di apprezzamento della collaborazione tra noi e i compagni espresse da Maida hanno trovato una dura critica nelle parole di tale Nunzio Festa che ha ottenuto spazio per accanirsi con accuse totalmente infondate nei confronti di CasaPound Italia. Così capita di leggere, a firma di Festa, che i militanti della nostra associazione si esercitino in improbabili cacce al gay. Se Festa si informasse di più scoprirebbe ad esempio che in occasione di una fiaccolata contro l'intolleranza organizzata dal Comune di Roma è stato chiesto, da tale Gianni Alemanno, ai ragazzi di CasaPound di non partecipare, gesto che ha non solo smascherato i veri intolleranti ma ha anche fatto emergere una posizione controcorrente, quella di Paola Concia, parlamentare del Pd ed esponente della comunità GLBT (Gay, Lesbiche, Bisex e Trans) che si è recata nella sede romana della nostra associazione per un incontro sui diritti delle coppie omosessuali ed è andata via affermando: “Il programma di questi ragazzi è più avanzato di quello del PD”.
Le diffamazioni sul 'Quotidiano' continuano arrivando ad accusare i nostri militanti di pestaggi contro gli extracomunitari, azioni che non ci possono in alcun modo appartenere per forma mentis e nelle quali CasaPound Italia non è mai stata coinvolta a nessun livello. E sfidiamo chiunque a sostenere il contrario, purché sia disposto poi a pagarne le conseguenze sul piano legale.
Ma il vero peccato originale firmato “antifascismo” che troviamo sulle pagine del 'Quotidiano' è quello di ritenere che CasaPound Italia abbia bisogno della collaborazione di compagni come i ragazzi della FGCI o dell'appoggio di intellettuali di “sinistra” come Tassinari, Mughini, Morani e tanti altri per ricevere una legittimazione politica quando in realtà questi incontri si verificano esclusivamente in nome di un confronto libero, cosa che ha potuto constatare chi ha assistito alla conferenza sulla figura del Comandante Che Guevara tenuta a Matera il primo aprile scorso.
CasaPound nasce nel dicembre 2003 occupando uno stabile abbandonato di proprietà dello Stato per dare alloggio a famiglie in emergenza abitativa. Oggi quello stabile è un punto di riferimento politico e culturale che, oltre ad varie proposte di legge di chiaro stampo sociale, ha dato vita a numerosissime conferenze che hanno visto la partecipazione di esponenti del mondo politico e culturale italiano di tutti gli schieramenti. È evidente che è in queste azioni, anzi nella “cultura delle idee che diventano azione” tanto cara a Pound, che la nostra associazione trova quella legittimazione che Festa e gli antifascisti come lui vorrebbero negarci con ogni mezzo.
Non abbiamo infatti letto sulle pagine del Quotidiano delle aggressioni verificatesi a ridosso delle elezioni universitarie a Roma poche settimane fa e che hanno visto collettivi antifascisti tentare di impedire addirittura con accette una conferenza dal titolo Popoli Identitari nell'Università di Tor Vergata o dell'agguato, compiuto da un centinaio di membri dei collettivi, verificatosi nella notte del 14 aprile con tanto di mattoni, catene e spray urticanti che ha lasciato feriti dieci militanti del Blocco Sutendesco.
Di certo non ci aspettiamo che Nunzio Festa faccia un mea culpa, tuttavia provvederemo a fargli recapitare un almanacco, magari a fumetti, della storia d'Italia in modo che non cada più in strafalcioni come quelli che si sono potuti leggere venerdì e anche un dvd sugli scontri a piazza Navona dell'autunno 2008 (e non 2009 come egli asserisce dimostrando scarsa attenzione per la documentazione giornalistica) dal quale potrà capire da che parte si trova la gente che oggi, nel terzo millennio, vuole ancora, come lui pretende di fare con Tassinari, imporre con chi bisogna dialogare e con chi no.
Stefano Dubla
Coordinatore CasaPound Italia – Matera
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